13 Gennaio 2012
LA COLDIRETTI MOLISE TUONA CONTRO IL CARO GASOLIO

Il PRESIDENTE DE ANGELIS, IN UN ANNO UN RINCARO DEL 58%
IL DIRETTORE MILO, GLI AGGRAVI INTERESSANO OGNI SETTORE DEL COMPARTO
 
La Coldiretti del Molise tuona contro il caro gasolio. Alla vigilia della privatizzazione del prezzo dei carburanti, la maggiore associazione degli agricoltori riporta l’attenzione sull’eccessivo costo del gasolio per usi agricoli che sta mettendo a dura prova i bilanci delle imprese agricole. “Il caro gasolio – osserva il presidente regionale della Coldiretti del Molise, Amodio De Angelis - nei campi è costato, solo nel 2011, quattrocento milioni di euro agli agricoltori italiani”. L’analisi arriva dalla Coldiretti dopo gli ennesimi rincari dei prezzi dei prodotti petroliferi. “Se a gennaio 2011 – spiega il presidente De Angelis - un litro di gasolio agricolo costava 0,63 euro, le quotazioni attuali hanno superato quota un euro, con un rincaro del 58 per cento in dodici mesi. Per fare alcuni esempi – prosegue - per arare il campo un agricoltore italiano spende oggi quasi 25 euro ad ettaro in più rispetto a un anno fa; per chi semina, invece, il rincaro è stato di 15 euro ad ettaro così come per la trebbiatura dei cereali e lo spandimento del letame”.

Ma non è tutto, perché, “i trattamenti – gli fa eco il direttore regionale Angelo Milo - costano da 4 a 8 euro ad ettaro in più a seconda del tipo di coltura e pesante è anche l’aggravio dei costi per chi usa la vendemmiatrice: quasi 50 euro ad ettaro. Oltre all'aumento dei costi per il movimento delle macchine come i trattori, in agricoltura il caro petrolio colpisce soprattutto le attività agricole che utilizzano il carburante per il riscaldamento delle serre (fiori, ortaggi e funghi), di locali come le stalle, ma anche per l'essiccazione dei foraggi destinati all'alimentazione degli animali”. “In sintesi – conclude De Angelis – si è verificato un aggravio considerevole che è andato ad aggiungersi agli altri costi produttivi lievitati un po’ per tutte le tipologie. Basti ricordare che, secondo le ultime rilevazioni Ismea, gli agricoltori italiani hanno speso il 2,7 per cento in più per i mezzi produttivi rispetto all’anno precedente, mentre i maggiori rincari si sono verificati per fertilizzanti  e prodotti energetici”.

Ufficio Stampa e Comunicazione