Mentre i dati relativi all’impegno dei fondi del Piano di Sviluppo Rurale del Molise sollecitano una accelerata nella rendicontazione, osserva la Coldiretti Molise, la estenuante e complicata trattativa per la riforma della Politica Agricola Comune manifesta qualche segno positivo per gli agricoltori del Molise. Infatti, la maggiore Organizzazione Agricola registra che, al 31 agosto 2013, la Regione Molise ha speso il 54,22% delle risorse complessive del Piano di Sviluppo Rurale 2007/2013, ed all’interno di queste ci sono circa 9,5 milioni di euro, relativi agli impegni presi nel periodo 2007/2011, che se non verranno spesi entro il 31 dicembre prossimo, sono a rischio di disimpegno da parte della Comunità Europea. Ne scaturisce, quindi, la necessità che l’assessore Facciola, insieme alla struttura tecnica dell’Assessorato Regionale all’Agricoltura, acceleri, così come si sta impegnando a fare, le procedure di rendicontazione, la disposizione dei nuovi bandi e la rimodulazione all’interno delle misure, per spostare risorse da interventi che non hanno avuto adeguata capacità di spesa su interventi che hanno ricevuto più domande rispetto ai fondi in dotazione. La Coldiretti Molise esprime, poi, soddisfazione per l’accordo politico raggiunto dal team dei negoziatori di Parlamento, Consiglio e Commissione sulla proposta di regolamento di riforma della Politica Agricola Comune. La proposta iniziale, anche per un più deciso impegno del Governo e del Ministro dell’agricoltura è andata migliorando, secondo la Coldiretti, per gli agricoltori italiani e molisani. Certamente, osserva Coldiretti Molise, rimane un taglio importante ai finanziamenti destinati all’agricoltura, ma l’applicazione nazionale, demandata al Ministro delle Politiche Agricole, potrà compensare il disagio nell’orientare le risorse verso i veri agricoltori. L’accordo valorizza, infatti, il ruolo dei veri imprenditori agricoli, stabilendo che possano beneficiare dei sostegni solo gli agricoltori attivi e, come richiesto da Coldiretti, saranno gli Stati membri a definire gli aventi diritto. Vi sarà, infatti, una lista negativa obbligatoria di coloro che non possono beneficiare dei pagamenti diretti, che comprende aeroporti, servizi ferroviari, acquedotti, servizi immobiliari, sportivi e ricreativi, campeggi, con discrezione per gli Stati membri di ampliare tale lista. La cosiddetta convergenza interna, ovvero il passaggio dal sistema storico del valore dei titoli ad un nuovo regime che li riassegna su basi più equilibrate, viene attuata - spiega la Coldiretti Molise - con un’adeguata flessibilità nell’arco dell’intero periodo di applicazione della riforma. Per la prima volta viene deciso di applicare, su base obbligatoria il capping (tetto agli aiuti), almeno al 5% per gli importi superiori a 150.000 euro, con la possibilità di applicare una % di riduzione maggiore su base volontaria. Gli Stati membri possono graduare l’importo su cui applicare la percentuale di riduzione in base all’impiego del fattore lavoro, comprese le imposte e i contributi sociali. E’ stato ampliato il menù di misure, escludendo le colture permanenti dalle aree di interesse ecologico, che riguarderanno le aziende con più di 15 ettari a seminativi. Sono quindi salvi, come richiesto da Coldiretti, tutti i frutteti, i vigneti, gli uliveti, molto diffusi in Molise. Gli Stati membri possono, inoltre, decidere di applicare un pagamento ridistributivo a integrazione del pagamento di base per i primi ettari di ogni azienda. Per quanto riguarda i giovani agricoltori, viene prevista l’obbligatorietà per gli Stati membri di concedere un premio annuo alle persone fisiche che non hanno più di 40 anni di età nell’anno della presentazione della domanda del pagamento di base. L’intesa dà anche risposte positive alle richieste di Coldiretti sulla necessità di un sostegno, nell’ambito dello sviluppo rurale, per le filiere corte ed i mercati locali, nonché alla promozione per il loro sviluppo. Inoltre, è stata confermata la misura sul finanziamento alle assicurazioni contro le avversità atmosferiche, nonché la possibilità di costituire fondi mutualistici in caso di crisi di mercato.
26 Settembre 2013
RIFORMA POLITICA AGRICOLA, SEGNALI POSITIVI
