In oltre due milioni, tra italiani e stranieri, hanno scelto di trascorrere le festività 2025 in agriturismo. Le previsioni arrivano da Coldiretti e Campagna Amica, che indicano un aumento del 5% rispetto allo scorso anno, con molti vacanzieri che si sono messi in viaggio per raggiungere le mete di villeggiatura.
“Gli agriturismi – spiega Felice Amicone, cuoco contadino e presidente di Terranostra Molise, associazione agrituristica di Coldiretti-Campagna Amica - stanno diventando sempre più simbolo di un’eccellenza del turismo Made in Italy. Anche in inverno – prosegue Amicone - la campagna non è più identificata solo con la cucina genuina ma anche con quello che oggi chiamiamo turismo esperienziale. Parliamo – aggiunge – di un’offerta di servizi e pacchetti turistici, proposti anche dai nostri agriturismi molisani aderenti a Terranostra, che spaziano dall’enoturismo all’oleoturismo, dalle escursioni fino alle degustazioni dei tanti prodotti di eccellenza del territorio”.
Secondo Campagna Amica, i turisti enogastronomici rappresentano oggi il 59% del totale, vale a dire oltre un viaggiatore su due, e cresce anche la curiosità verso le visite nei luoghi di produzione. L’agriturismo si conferma così, dopo il riconoscimento della nostra cucina patrimonio immateriale dell’umanità, fulcro della vita nelle aree interne e rurali, dove il turismo integra e rafforza le attività agricole e artigianali locali, contribuendo alla tutela dei borghi, del paesaggio e alla prevenzione del dissesto idrogeologico e dello spopolamento.
“Trascorrere le festività in agriturismo – aggiunge Amicone – significa vivere le tradizioni autentiche, le usanze tipiche delle nostre campagne e dei piccoli comuni, con la possibilità di acquistare i nostri prodotti, sani e genuini, direttamente in azienda. Il fatto che sempre più italiani e stranieri scelgono le nostre aziende agricole – conclude il presidente di Terranostra - dimostra la capacità dell'agricoltura di creare valore economico, ambientale sociale dove l’agriturismo si conferma fulcro della vita nelle aree interne e rurali, dove il turismo integra e rafforza le attività agricole e artigianali locali, contribuendo alla tutela dei borghi, del paesaggio e alla prevenzione del dissesto idrogeologico e dello spopolamento”.
