Con un aumento record, per l’anno scolastico 2012/2013, del 29 per cento delle iscrizioni negli istituti professionali agricoli e del 13 per cento negli istituti tecnici di agraria, agroalimentare ed agroindustria, in Italia la campagna torna prepotentemente a crescere nell’interesse delle giovani generazioni. Coldiretti, attraverso il suo vicepresidente provinciale di Campobasso, Tommaso Giagnacovo, giovane viticoltore, ed il segretario di Giovani Impresa Coldiretti Molise, Oreste Vignone, analizza “sul campo” il fenomeno, indicando i punti di forza dei giovani in agricoltura, le caratteristiche richieste per tale lavoro e le difficoltà che si incontrano. “Sicuramente la nuova visione della qualità della vita - dichiara Tommaso Giagnacovo, vice-presidente Coldiretti Provinciale Campobasso - ha portato a valorizzare la vita in campagna, con la possibilità di essere piccoli imprenditori autonomi, rispetto al passato quando agricoltore era spesso sinonimo di arretratezza e ritardo culturale nei confronti di chi viveva in città. Per permettere ai giovani di trasformare il proprio sogno in attività imprenditoriale agricola, occorre ridurre la burocrazia, che spesso compromette il destino di un’impresa giovane e sottrarre ricchezza all’Italia, occorre maggiore trasparenza e legalità all’interno delle filiere agroalimentari. In Molise, in modo particolare, occorre un rilancio del sistema agroalimentare, necessita aumentare il valore aggiunto agricolo, eliminando il forte deficit dell’industria agroalimentare, che non è sufficientemente presente e strutturata, incapace di patrimonializzare sul mercato le alte caratteristiche qualitative ed organolettiche della produzione agricola. Per l’ agricoltore moderno è fondamentale la capacità di approccio al mercato ed al marketing del prodotto.”
"In agricoltura, oggi,- dichiara Oreste Vignone, segretario di Giovani Impresa Coldiretti Molise - registriamo la domanda di livelli più elevati di professionalità, con particolare riguardo a figure specializzate, con alte competenze agrotecniche, qualificate per processi produttivi nuovi o la gestione di attività che, oggi, si sono integrate con quella agricola all’interno dell’azienda: dalla vendita diretta dei prodotti tipici e del vino, alla trasformazione aziendale del latte in formaggio, ma anche produzione di pane, birra, salumi, gelati e addirittura cosmetici. Si registrano, infatti, figure professionali innovative, all’interno dell’impresa agricola, come l’addetto alla vendita diretta di prodotti tipici, alla macellazione, alla vinificazione o alla produzione di yogurt e formaggi." L’identikit del giovane imprenditore agricolo moderno, individuato dalle analisi di Coldiretti, lo indica così: laureato, pragmatico, interessato al marketing e a nuove forme di investimento, chiede meno burocrazia e contesta istituzioni ed enti di ricerca, colpevoli di essere poco attenti alle reali esigenze del territorio.
10 Maggio 2013
IN ITALIA CON +29% E’ BOOM ISCRIZIONI ISTITUTI AGRARI, LA VALUTAZIONE DEI GIOVANI AGRICOLTORI DEL MOLISE
