4 Gennaio 2013
IL DOCUMENTO DELLA COLDIRETTI MOLISE ALLA 1^ COMMISSIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE

La Coldiretti Molise nell’incontro con la 1^ Commissione del Consiglio Regionale del Molise, sul Bilancio di Previsione 2013, ha presentato un documento di ampio respiro che riassume la sua visione sulle prospettive del settore agroalimentare in Molise e di cui si riporta una sintesi.
“I tempi estremamente stretti, legati alla limitazione dell’attività del Consiglio Regionale del Molise conseguente all’imminente appuntamento elettorale, acuisce il rischio, sempre incombente, di approcciare la predisposizione della legge finanziaria regionale in una visione più finanziaria che di programmazione socio-economica del Molise. La Coldiretti Molise ha sempre ritenuto di dover privilegiare l’aspetto programmatico di ampio respiro, legando a questo le scelte finanziarie, così come è fortemente convinta che l’attuale crisi economica va affrontata con una attenzione, ancora più rinnovata, alle esigenze della produttività e delle imprese, nella logica del rafforzamento dello sviluppo sostenibile. Esiste, secondo Coldiretti, una via italiana e molisana allo sviluppo, alternativa a quella fondata su grandi impianti, grandi capitali, distanze spesso irragionevoli fra luogo della produzione e luogo del consumo e che ha retto per quasi due secoli l’economia. L’idea che potessimo competere a livello internazionale solo in termini di economie di scala e sull’inseguimento del minor costo di produzione sta oggi dimostrando i suoi limiti, come testimoniano i fenomeni di delocalizzazione, deindustrializzazione e perdita di posti di lavoro che stanno segnando fortemente la nostra epoca. Inoltre la sostenibilità di questi modelli produttivi viene messa sempre più in discussione dalla “finitezza” delle risorse disponibili, dal costo ambientale che essi comportano, dai costi sociali, altrettanto pesanti, che ne derivano. E’ nella nostra capacità di trasferire nei nostri prodotti e nei nostri servizi il valore materiale e immateriale della “distintività” italiana e molisana e nel rafforzare il nostro saper “fare rete” che troveremo la forza e l’autorevolezza per riconquistare la giusta capacità competitiva, anche nella dimensione globale. La crisi economica sta accentuando la ricerca di nuovi modelli di sviluppo sostenibili e la necessità di una riorganizzazione nelle strutture economiche di tutti i Paesi. Ma la definizione di “nuove politiche” congiunturali e di sviluppo, può offrire nuove opportunità all’agroalimentare, ponendo in essere nuove azioni volte ad affermare l’importanza della dimensione locale, per sperimentare nuove soluzioni, rispetto alla congiuntura negativa registrata a livello mondiale. In ciò va individuato il nuovo modello di sviluppo di una Regione altamente rurale come il Molise. Ma, di concerto con le Rappresentanze di Categoria, vanno concepite ed attuate strategie regionali che puntino sulla qualità di tutto il sistema territoriale, attraverso la caratterizzazione dei suoi elementi distintivi e la valorizzazione delle specificità dell’agricoltura, all’interno delle filiere agroalimentari. Tale approccio può e deve incidere positivamente sulla competitività e, quindi, sulla capacità di creare e mantenere valore aggiunto nel territorio, a condizione che la politica agroalimentare della Regione Molise sia condivisa con le Organizzazioni di Categoria e rivolta a logiche industriali e non finanziarie, rispettose delle dinamiche di mercato e veda nell’impresa agricola la protagonista e l’elemento caratterizzante in termini di specificità e tipicità della produzione. Infatti, la novità, maggiormente emergente per l’agroalimentare, è data dai mutamenti, nella società, rispetto alle determinazioni della qualità della vita. Tali evoluzioni impongono al sistema produttivo agroalimentare un continuo impegno nella ricerca di un’offerta capace di rispondere alle “nuove istanze della società”, che possono essere sintetizzate nel crescente interesse del consumatore nei confronti della tracciabilità lungo la filiera, dell’impatto ambientale, sociale ed etico dell’attività produttiva. Ciò rende necessario che la Regione Molise si faccia carico di una forte rivisitazione della sua politica agroalimentare, che porti ad un riposizionamento degli insediamenti agroindustriali del Molise, fondata su una strategia che mitighi la sfida basata esclusivamente sulla contrazione del prezzo a scapito della qualità e della qualificazione dell’offerta, ma che punti, invece, alla differenziazione della produzione, valorizzando ed enfatizzando la componente agricola e certificando i fattori a cui il consumatore si dimostra sempre più sensibile: geografici, sociali, sicurezza alimentare, ambientali. La Coldiretti Molise ritiene che la Regione Molise debba implementare politiche di valorizzazione delle attività svolte a livello di filiera agricola e che debba attuare iniziative connesse sia alla promozione ed alla valorizzazione di produzioni molisane tipiche, tradizionali e di qualità, sia alla realizzazione di azioni di marketing, ivi comprese quelle di valorizzazione degli itinerari turistico-eno-gastronomico del territorio, con il coinvolgimento diretto, tanto nella programmazione quanto nell’attuazione, delle Organizzazioni Professionali Agricole.” Il documento della Coldiretti Molise entra, poi, nello specifico dei capitoli di bilancio previsionale del 2013 della Regione Molise, rivendicando l’attuazione della legge per l’orientamento e il sostegno del consumo dei prodotti agricoli stagionali e di qualità (L.R. 9 febbraio 2010, n. 5); sollecitando una maggiore efficienza amministrativa, coerentemente con il principio della sussidiarietà orizzontale, promuovendo l’esternalizzazione di alcuni compiti amministrativi della Regione avendo come obiettivo la semplificazione burocratica ed agevolare il rapporto delle imprese con la Pubblica Amministrazione; chiedendo di finanziare la manutenzione ordinaria e le spese di funzionamento di opere ed impianti realizzati ed in attività ed al ripristino della efficienza di opere pubbliche di bonifica ed irrigazione; denunciando la sempre più difficile, oltreché costosa, convivenza sul territorio regionale tra gli agricoltori e le specie animali selvatiche (lupi, cinghiali) e/o rinselvatichite (cani randagi), la cui consistenza numerica ha raggiunto livelli troppo eccessivi, tali da non poter essere più tollerata; evidenziando l’importanza dei servizi tecnici garantiti da ARA e CoReDiMo; reclamando attenzione per la manutenzione delle strade di bonifica integrale e montana, le strade interpoderali e, più in generale, le strade di secondaria importanza e di rilevanza locale. La Coldiretti Molise ha fatto rilevare anche la scopertura in bilancio delle risorse necessarie per le attività di sgombero neve.