IL PRESIDENTE DE ANGELIS: DOBBIAMO CAPIRE BENE COSA SI INTENDE PER INTERNAZIONALIZZAIZONE
IL DIRETTORE MILO: ATTENZIONE NEL CONCEDERE FINANZIAMENTI ALL’‘ITALIAN SOUNDING’
Parte la nuova mobilitazione della Coldiretti a tutela del vero ‘Made in Italy’. Nel corso del Consiglio della Federazione Provinciale del maggiore sindacato italiano e molisano, tenuto oggi (14 novembre) nella sede regionale della Coldiretti a Campobasso, sono state infatti tracciate le linee guida da seguire per tutelare l’identità di ciò che viene prodotto in Italia esclusivamente con materie prime nazionali. Come primo passo la Coldiretti chiederà a: Comuni, Province, Regione, Consorzi di Tutela e Camera di Commercio di approvare una apposita delibera che ribadisca la necessità di tutelare i veri prodotti ‘Made in Italy’. Un appoggio sarà inoltre chiesto ai parlamentari della regione cui verrà chiesto di sottoscrivere una interrogazione a risposta scritta che persegua le sopra citate finalità.
“Occorre prima di tutto chiarire – ha affermato il presidente regionale della Coldiretti, Amodio De Angelis - cosa si intende per internazionalizzazione e poi si può discutere degli strumenti necessari per sostenerla. Internazionalizzare – ha precisato il direttore regionale della Coldiretti, Angelo Milo – non vuol dire sostenere la delocalizzazione che poi sposta il lavoro, i capitali ed i mercati all’estero, senza benefici per il nostro Paese, ne tantomeno concedere finanziamenti all’italian sounding (ovvero ai prodotti che hanno nomi di marchi che ‘suonano come italiani’ ma che italiani non sono affatto). In tal caso, infatti, si agevola la produzione e la vendita di cibi che utilizzano materie prime e lavoro stranieri e sfruttano indebitamente l’immagine di prestigio dei territori italiani costruita nel tempo dai nostri imprenditori agricoli”.
“Emblematico, in tal senso – ha aggiunto il presidente De Angelis - è apparso l’operato della Simest, la società controllata dal Ministero dello Sviluppo Economico, che di recente ha finanziato Parmacotto e Lactitalia, impegnati in discutibili operazioni di investimento negli Usa ed in Romania. Un problema, questo del furto di identità a carico del vero ‘Made in Italy’ – ha aggiunto - che il nostro presidente nazionale, Sergio Marini, aveva già sollevato nel corso dell’audizione della Commissione Agricoltura della Camera dell’8 novembre, sul tema dell’internazionalizzazione del settore agroalimentare”.
Ufficio Stampa e Comunicazione